Le malattie che i più piccoli possono contrarre durante i mesi più caldi sono svariate e, in alcuni casi, molto pericolose.
Nonostante l’estate sia associata alla ferie ed il relax non si può affermare lo stesso per agenti patogeni come virus e batteri che, nei mesi di giugno, luglio ed agosto, minacciano principalmente i bambini. Nel periodo più caldo dell’anno sono meno diffuse le infezioni respiratorie ma, al loro posto, diventano sempre più comuni le malattie all’intestino.
“Nei pronto soccorso pediatrici in estate – spiega Susanna Esposito, la responsabile del Tavolo tecnico di malattie infettive della Società Italiana di Pediatria – i casi che arrivano sono in numero contenuto e dovuti soprattutto da traumi e infezioni intestinali, mentre sono molto più rare bronchiti e polmoniti“
L’estate è la stagione in cui le gastroenteriti sono più presenti e si trasmettono spesso con i cibi mal conservati o con i bagni in piscine non disinfettate in modo adeguato. I sintomi più diffusi sono dissenteria, vomito e febbre. “I più diffusi – continua Susanna Esposito – sono il rotavirus e il norovirus che per i bambini sotto l’anno di vita possono essere pericolosi a causa del rischio di disidratazione. Per questo, in caso di sintomi, è bene non aspettare troppo prima di rivolgersi al proprio pediatra“.
Si rischiano infezioni pericolose
Molto presenti anche le gastroenteriti di origine batterica come quella della salmonella o da alcuni ceppi di Escherichia coli e dallo stafilococco aureo. Altri agenti patogeni si diffondono con la sabbia e causano brutte vesciche sulla pelle: “Malattia tipicamente estiva e contagiosa – spiega ancora la Esposito – l’impetigine è spesso causata dallo stafilococco aureo e colpisce soprattutto i bambini con meno di 10 anni di età e va curata con una pomata antibiotica prescritta dal medico“.
Pericolose anche le zecche, come sottolinea ancora la responsabile del Tavolo tecnico di malattie infettive: “Le punture di questi animali possono portare infezioni come quelle da Borrelia burgdorferi, che causa la malattia di Lyme, dalle possibili gravi conseguenze se non adeguatamente diagnosticata e trattata. Le regioni più interessate sono Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige“.